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IBAN estero in Italia: si può usare senza problemi?

Con la crescita delle banche digitali e delle app finanziarie, sempre più persone in Italia si ritrovano con un conto aperto all’estero e un IBAN che non inizia per IT. È il caso di realtà come Wise e bunq, che operano in Italia ma hanno sede in altri Paesi europei.

Questo ha portato a una domanda molto comune: si può usare un IBAN estero in Italia senza rischiare limitazioni o rifiuti?

Cos’è l’IBAN e perché può essere estero

L’IBAN, acronimo di International Bank Account Number, è il codice che identifica un conto corrente in modo univoco a livello internazionale. Ogni Paese ha un proprio prefisso: in Italia inizia con IT, in Germania con DE, in Spagna con ES e così via. Aprendo un conto in una banca con sede all’estero ma operativa nell’area SEPA, l’IBAN avrà il prefisso del Paese di origine, pur potendo essere usato da chi vive in Italia.

È legale usare un IBAN estero in Italia?

Sì, ed è un punto importante da chiarire. La normativa europea stabilisce che tutti i conti correnti con IBAN appartenente all’area SEPA devono avere lo stesso trattamento, indipendentemente dal Paese di emissione. Questo significa che, se hai un conto con IBAN tedesco o spagnolo, deve essere accettato in Italia per operazioni come l’accredito dello stipendio, la domiciliazione delle utenze o l’invio e la ricezione di bonifici.

Rifiutare un IBAN estero in Italia costituisce una pratica scorretta chiamata “IBAN discrimination” e l’Unione Europea ha più volte ribadito che è vietata. Se un’azienda o un datore di lavoro non accettano il tuo IBAN estero, puoi segnalare la situazione alla banca o direttamente all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato).

Esempio pratico

Immagina di aprire un conto con una banca digitale olandese, bunq, e di ricevere un IBAN con prefisso NL. Il tuo datore di lavoro in Italia è obbligato ad accettarlo per l’accredito dello stipendio, perché il conto è comunque parte dell’area SEPA.

Se però ti capita che l’azienda si rifiuti, puoi far presente la normativa europea e, in caso di persistenza, segnalare la pratica come discriminatoria. Allo stesso tempo, se il saldo del conto estero supera certe soglie, che vediamo più avanti, dovrai ricordarti di indicarlo nella dichiarazione dei redditi italiana.

Vantaggi e limiti di un IBAN estero

Avere un IBAN estero può offrire diversi vantaggi. Molte banche digitali con sede fuori dall’Italia permettono di aprire un conto in pochi minuti, senza costi di gestione e con servizi innovativi. In più, i bonifici SEPA funzionano esattamente come quelli domestici: trasferire denaro da un IBAN italiano a uno tedesco o francese non comporta costi aggiuntivi.

Ci sono però anche dei limiti. Alcuni datori di lavoro o fornitori di servizi potrebbero ancora mostrarsi riluttanti ad accettare un IBAN non italiano, nonostante la normativa lo vieti. Inoltre, avere un conto all’estero può comportare obblighi di dichiarazione fiscale, soprattutto se la giacenza media supera determinate soglie stabilite dalla legge italiana.

Più precisamente devi indicare il conto con IBAN estero nel quadro RW della dichiarazione dei redditi se una o entrambe le situazioni si verificano:

  • la giacenza media del conto francese è più alta di 5.000 €.
  • il tuo saldo è superiore ai 15.000 €, anche solo per una giornata.

Inoltre, l’imposta di bollo sui conti esteri, chiamata Ivafe, si paga solo se la giacenza media del conto estero è superiore ai 5.000 € ed è pari a 34,20€.

AspettoIBAN italianoIBAN estero (SEPA)
PrefissoITa seconda del Paese (DE, ES, FR, NL, ecc.)
Validità legale in ItaliaPienaPiena, vietata la discriminazione
Costi bonifici SEPANulli o ridottiUguali agli italiani
Accettazione praticaSempre garantitaA volte rifiutata in modo scorretto
Aspetti fiscalila banca generalmente fa da sostituto d’impostaPossibile obbligo di dichiarazione nel quadro RW

Conclusione

Usare un IBAN estero in Italia è assolutamente legale e non comporta differenze operative rispetto a un IBAN nazionale, perché tutti i conti dell’area SEPA devono avere pari trattamento. Restano da considerare i possibili ostacoli pratici, dovuti a operatori poco aggiornati, e gli obblighi fiscali in caso di giacenze elevate.

Posso domiciliare le utenze con un IBAN estero?

Sì, le utenze devono accettare qualsiasi IBAN SEPA. In caso contrario puoi contestare la pratica come discriminatoria.

Ci sono costi in più per ricevere un bonifico su un IBAN estero?

No, i bonifici SEPA hanno lo stesso costo, che sia IBAN italiano o di un altro Paese aderente.

Devo dichiarare un conto con IBAN estero al fisco italiano?

Sì, se la giacenza media annua supera i 5.000 euro o se il saldo a fine anno è superiore a 15.000 euro, scatta l’obbligo di dichiarazione nel quadro RW.

Lorenzo Baldassarre

Sono un copywriter che collabora con diverse agenzie e siti web, principalmente su tematiche economiche-finanziarie, ma non solo. Easyfinanza.it è un mio progetto, che ho interamente sviluppato su tutti i suoi aspetti: contenuti, immagini, struttura del sito e piano editoriale basato sulla SEO.

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