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PIL: cos’è, cosa misura e perché è importante per l’economia

Avrai sentito spesso parlare di PIL al telegiornale, nei dibattiti politici o negli articoli dedicati all’economia. Ma cos’è esattamente il PIL? Perché tutti ne parlano come se fosse un indicatore fondamentale? E cosa ti dice davvero sulla salute di un Paese?

In questa guida ti spieghiamo tutto in modo semplice, accessibile e senza tecnicismi. Alla fine, saprai cosa indica il PIL, perché viene monitorato costantemente e quali sono i suoi limiti.

Cos’è il PIL

Il PIL, acronimo di Prodotto Interno Lordo, è un indicatore che misura il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti da un Paese in un determinato periodo di tempo, di solito un trimestre o un anno.

È uno degli strumenti più utilizzati per valutare lo stato di salute economica di una nazione.

A cosa serve il PIL

Il PIL viene utilizzato per capire se l’economia di un Paese sta crescendo o rallentando. Più cresce il PIL, più l’economia è considerata “in buona forma”, perché significa che le imprese producono, le persone lavorano e i consumi sono attivi.

Viene anche usato per confrontare la ricchezza di diversi Paesi o per valutare l’efficacia delle politiche economiche di un governo.

Le componenti del PIL

Il PIL può essere scomposto in diverse voci che rappresentano le principali attività economiche di un Paese. Di solito lo si calcola con questa formula semplificata:

PIL = Consumi + Investimenti + Spesa pubblica + (Esportazioni – Importazioni)

Vediamoli uno per uno:

  • consumi: tutto ciò che acquistano famiglie e individui, dai beni alimentari ai vestiti, passando per i servizi;
  • investimenti: spese delle aziende per acquistare macchinari, strutture, brevetti o costruzioni;
  • spesa pubblica: tutto ciò che lo Stato spende per fornire servizi pubblici come sanità, istruzione, infrastrutture;
  • esportazioni meno importazioni: la differenza tra ciò che il Paese vende all’estero e ciò che acquista.

Tipi di PIL

Esistono diverse versioni del PIL, ognuna con una funzione specifica. Le più comuni sono:

Tipo di PILDescrizione
PIL nominaleValore totale calcolato ai prezzi correnti, senza tenere conto dell’inflazione
PIL realeValore corretto per l’inflazione, utile per confronti nel tempo
PIL pro capitePIL diviso per il numero di abitanti, utile per misurare la “ricchezza media”
PIL potenzialeStima di quanto potrebbe produrre un’economia se fosse pienamente efficiente

Quando il PIL cresce o diminuisce

Una crescita del PIL indica generalmente un’economia in espansione. Questo può tradursi in:

  • aumento dell’occupazione;
  • maggiore disponibilità di beni e servizi;
  • incremento degli investimenti.

Al contrario, una diminuzione del PIL per due trimestri consecutivi è definita recessione. In questo scenario si possono verificare:

  • calo della produzione;
  • aumento della disoccupazione;
  • riduzione dei consumi.

Il PIL dice tutto?

Il PIL è un indicatore utile, ma non è perfetto. Ci sono molte cose che non misura, o che misura solo in parte.

Ecco alcuni limiti:

  • non tiene conto del benessere delle persone: può crescere anche se aumentano le disuguaglianze o il costo della vita;
  • ignora l’ambiente: ad esempio, se una fabbrica inquina ma produce molto, il PIL sale comunque;
  • non include il lavoro non retribuito, come quello domestico o di volontariato;
  • non considera la qualità della spesa: aumentare la spesa pubblica può far crescere il PIL, ma non sempre è positivo.

Per questi motivi, molti economisti suggeriscono di affiancare al PIL altri indicatori, come il BES (Benessere Equo e Sostenibile) o l’HDI (Indice di sviluppo umano).

Esempio pratico di PIL

Immagina che l’Italia abbia un PIL annuo di 2.000 miliardi di euro. Se l’anno dopo il valore sale a 2.100 miliardi, significa che l’economia è cresciuta del 5%.

Tuttavia, se nello stesso periodo i prezzi sono aumentati del 3%, il PIL reale, cioè depurato dall’inflazione, è cresciuto solo del 2%. Questo dato è molto più utile per capire l’effettiva evoluzione economica.

Ovviamente si tratta solo di un esempio pratico. Infatti, secondo il dato dell’ISTAT, il PIL italiano ai prezzi di mercato del 2024 è stato pari a 2.192.182 milioni di euro, con una crescita su base annua dello 0,7%.

Chi calcola il PIL in Italia?

Il PIL viene calcolato e pubblicato periodicamente dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica.

Un PIL alto significa che un Paese è ricco?

Non sempre. Un Paese può avere un PIL molto elevato, ma anche una popolazione molto numerosa o grandi disuguaglianze. Il dato più equilibrato è il PIL pro capite.

Perché si parla di PIL trimestrale e annuo?

Perché l’economia viene monitorata in modo continuo. Il PIL trimestrale serve a capire come sta andando l’economia a breve termine, quello annuo offre una visione più generale.

Lorenzo Baldassarre

Sono un copywriter che collabora con diverse agenzie e siti web, principalmente su tematiche economiche-finanziarie, ma non solo. Easyfinanza.it è un mio progetto, che ho interamente sviluppato su tutti i suoi aspetti: contenuti, immagini, struttura del sito e piano editoriale basato sulla SEO.

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