Holding: significato, traduzione e tipologie
Holding è un termine inglese che nel mondo dell’economia e della finanza viene ripetuto molte volte. Nelle cronache finanziarie americane il suo plurale viene spesso denominato holdings, che però nella nostra lingua rimane senza -s finale. La traduzione di holding in italiano può essere detenzione, possesso e podere, ma nell’ambito più strettamente finanziario il termine può essere tradotto con società per azioni o talvolta pacchetto azionario. Nonostante esista una traduzione in Italia viene utilizzato e preferito il termine inglese.
Significato e traduzione di holding
Il significato di holding in finanza è molto semplice. Non è altro infatti che una società che ha quote di partecipazione o controlla altre società. Essa è a capo di un gruppo di società satelliti, le quali sono giuridicamente autonome, ma sono controllate (a maggioranza relativa o assoluta) dalla stessa società.
In finanza e diritto societario il termine holding indica una società che detiene partecipazioni in una o più altre società, esercitando controllo o influenza attraverso il possesso di quote o azioni. In italiano si usano sia “holding” sia “società holding”; quando la società è a capo di un gruppo si usa spesso “capogruppo” (in inglese “parent company“). La holding può limitarsi a possedere partecipazioni (holding pura) oppure gestire anche attività operative o servizi centrali (holding mista).
La definizione di holding può avere però varie sfaccettature, dato che esistono diverse tipologie che andremo ad elencare nel prossimo paragrafo.
Tipologie di Holding
Compreso cos’è una holding, possiamo passare all’elenco delle diverse categorie esistenti.
Holding finanziaria
Una holding finanziaria è una società che ha come unico scopo quello di controllare altre società o possedere le quote azionarie. Essa viene definita anche holding pura, dal momento che non produce né scambia beni o servizi, fatto che invece viene delegato alle società controllate. Il suo ruolo si rifà quindi al significato generale che abbiamo dato in avvio di articolo.
Un esempio di questa categoria è la Exor, con azionista di maggioranza la famiglia Agnelli, che controlla diverse altre aziende, come per esempio la Ferrari e la Juventus.
Altri esempi possono essere costituiti dalla Fininvest, che controlla numerose aziende fra cui Mediaset, Banca Mediolanum (che offre ai propri utenti conti come SelfyConto) e Mondadori.
Holding mista
Al contrario di quella finanziaria, la holding mista produce e scambia beni e servizi, ovvero ha una propria attività economica oltre al controllo di altre società. Viene definita anche holding operativa, proprio perché ha attività produttive.
Un esempio concreto può essere quello di Mediobanca, che ha una propria operatività nel settore bancario e più in generale finanziario, ma ha quote importanti in Generali, RCS e Italmobiliare.
Capogruppo (parent company)
È la holding al vertice dell’intero gruppo. Definisce strategia e governance, consolida i risultati, esercita il controllo sulle controllate e coordina funzioni centrali, come tesoreria, HR, IT, compliance. In inglese si traduce parent company.
Sub-holding
È una holding intermedia: sta sotto la capogruppo e sopra un sottoinsieme di controllate (per area geografica o business unit). Serve a segmentare il gruppo, delegare governance/controlli su un perimetro specifico e facilitare finanza di gruppo e operazioni straordinarie su quel ramo. Può essere pura (solo partecipazioni) o mista (eroga servizi al perimetro).
| Termine | Definizione rapida |
|---|---|
| Holding | Società che detiene partecipazioni in altre società per controllarle/coordinarle |
| Capogruppo (parent company) | La holding al vertice del gruppo |
| Holding pura | Detiene partecipazioni senza attività operative proprie |
| Holding mista | Holding che eroga servizi/attività (ad esempio finanza, HR, IT) alle controllate |
| Sub-holding | Holding intermedia sotto la capogruppo, sopra controllate |
Perché nascono i gruppi di società?
Le holding nascono principalmente dall’esigenza di una società di separare due filoni che producono e vendono prodotti diversi, ma ancorarli fra loro grazie al controllo della stessa società. In questa maniera il lavoro del gruppo diventa quello di coordinare la direzione delle diverse società controllate e di creare sinergie fra loro per aumentare produttività, competenza e fatturato.
In un certo senso costituire un gruppo di società è anche un modo per abbattere il rischio d’impresa. Qualora una delle società del gruppo dovesse fallire o vivere un periodo di profonda crisi, essendo giuridicamente autonoma non coinvolgerebbe le altre aziende del gruppo e la capogruppo stessa.
La holding viene spesso costituita anche quando una società intende crescere o evolversi. Infatti se un’azienda acquisisce un’altra società, o semplicemente vuole avviare la produzione o la vendita di prodotti e servizi di un altro settore, crea un gruppo per controllare dall’alto le nuove società e legarle fra loro, sebbene ricordiamo queste abbiano una giurisdizione indipendente.
Infine a costituire gruppi di società sono spesso famiglie, tra le più famose ricordiamo i Berlusconi, gli Agnelli, i Benetton e i Caltagirone.
Si usa spesso “società holding”; quando è al vertice del gruppo la traduzione più naturale è “capogruppo” (equivalente di parent company).
Capogruppo è la holding che sta al vertice del gruppo. Tutte le capogruppo sono holding, ma non tutte le holding sono per forza al vertice (ad esempio la sub-holding).
La pura si limita a possedere partecipazioni; la mista svolge anche attività o servizi per il gruppo (contabilità, IT, tesoreria, marchi con licenza).
