Bonifici

Revoca del bonifico: quando si può e come si fa

Può capitare di inviare un bonifico con un errore nell’importo o nella causale, oppure di digitare un IBAN sbagliato. La prima domanda è sempre la stessa: posso revocarlo? La risposta dipende dal tipo di bonifico, dallo stato dell’operazione e dai tempi tecnici della banca.

In questa guida ti spiego in modo semplice quando è possibile annullare un bonifico, come richiedere il richiamo dei fondi e cosa aspettarti in termini di probabilità, tempi e costi.

Prima regola: capire in che “stato” è il tuo bonifico

Quando disponi un bonifico dall’home banking o dall’app, l’operazione attraversa alcune fasi tipiche. Se lo vedi ancora come “inserito” o “in lavorazione”, spesso puoi annullarlo direttamente tu, perché non è ancora partito verso il circuito interbancario.

Se risulta “eseguito” o “inviato”, la banca ha già trasmesso l’ordine: la revoca non è più certa e bisogna passare a una richiesta di richiamo (recall) che coinvolge anche la banca del destinatario. Quando invece è “accreditato” sul conto del beneficiario, l’unica strada realistica è chiedere alla tua banca di avviare un richiamo con consenso del beneficiario: se chi ha ricevuto i soldi non collabora, il rientro non è garantito.

SEPA ordinario, SEPA istantaneo, extra-SEPA: cosa cambia davvero

Il bonifico SEPA ordinario (in euro, nell’area SEPA) è di norma revocabile finché non ha superato il cut-off della tua banca, cioè l’orario oltre il quale le disposizioni della giornata vengono inviate ai circuiti di compensazione. Dopo il cut-off, puoi chiedere un richiamo, ma la riuscita non è assicurata: dipende dalla rapidità della richiesta e dalla disponibilità della banca/beneficiario a restituire i fondi.

Il bonifico SEPA istantaneo (SCT Inst) è, per sua natura, irrevocabile dopo l’esecuzione: si completa in pochi secondi, 24/7. L’unica via è un recall con consenso del beneficiario; se la persona o l’azienda che ha ricevuto non accetta, difficilmente recuperi l’importo.

Il bonifico extra-SEPA/SWIFT consente, in alcuni casi, una cancellazione se l’operazione è ancora in transito (prima regolazione). Se è già stata eseguita, la banca può inviare un messaggio di richiamo alla banca del beneficiario: tempi più lunghi, esito incerto e possibili costi applicati da una o più banche intermediarie.

TipologiaFinestra utile per la revoca “pura”Se già inviato/eseguitoTempi indicativiCosti possibiliProbabilità di successo
SEPA ordinarioFino al cut-off (stato “in lavorazione”)Richiamo interbancario; serve rapidità e collaborazione del beneficiarioDa ore a qualche giornoTalvolta fee amministrativeMedia se la richiesta è tempestiva
SEPA istantaneoPraticamente nulla: dopo pochi secondi è definitivoSolo con consenso del beneficiario (recall)Variabile; dipende dal beneficiarioDi norma nessuna fee, ma possibili oneriBassa senza collaborazione
Extra-SEPA / SWIFTPossibile annullamento se non ancora regolatoRichiamo tramite banche corrispondentiDa giorni a settimanePossibili costi delle banche coinvolteVariabile/Incerta
Nota: ogni banca applica proprie procedure interne e orari di cut-off; verificali nelle condizioni del tuo conto.

Come muoverti, passo dopo passo

Il comportamento corretto fa spesso la differenza tra un richiamo riuscito e uno fallito. Appena ti accorgi dell’errore, agisci: controlla lo stato del bonifico e contatta il supporto della tua banca se non puoi revocarlo dall’app. In caso di ordine già inviato, chiedi esplicitamente l’avvio della procedura di richiamo e, se conosci il beneficiario, contattalo subito per avvisarlo e sollecitarne il consenso alla restituzione.

Se l’IBAN è inesistente, la transazione di norma non va a buon fine e l’importo ti torna indietro automaticamente; se invece l’IBAN è valido ma di un soggetto sbagliato, la collaborazione del destinatario diventa cruciale.

Di seguito i documenti e le informazioni che è utile avere a portata di mano per accelerare la pratica:

  • numero CRO/TRN o identificativo dell’operazione;
  • data, importo, IBAN beneficiario e causale;
  • eventuale prova dell’errore (per esempio comunicazione con il beneficiario).

Esempio pratico: errore nell’IBAN su SEPA ordinario

Hai disposto un bonifico SEPA ordinario alle 10:15 del mattino. Alle 10:18 ti accorgi di aver invertito due cifre dell’IBAN. Apri subito l’app: l’operazione risulta “in lavorazione”. In questo stato la maggior parte delle banche consente l’annullamento diretto: revochi e il denaro non parte.

Se te ne accorgi alle 12:30 e la banca ha cut-off alle 12:00, l’ordine è già “inviato”: chiami l’assistenza e chiedi il richiamo. Se i tempi sono stretti e il beneficiario collabora (o l’IBAN non corrisponde a un conto attivo), hai buone chance di recuperare la somma in tempi ragionevoli.

Consigli di prevenzione

Riduci il rischio di errore usando il copia-incolla dell’IBAN da fonti affidabili e il salvataggio dei beneficiari frequenti. Attiva le notifiche push sui movimenti: se parte un bonifico indesiderato, lo scopri in tempo utile per intervenire.

Quando invii importi elevati, valuta un test da pochi euro prima della somma principale. Per pagamenti ricorrenti, i bonifici programmati o l’addebito diretto (per spese a importo variabile) ti aiutano a ridurre l’operatività manuale e gli errori di digitazione.

Posso revocare un bonifico istantaneo appena inviato?

Di fatto no: è eseguito in pochi secondi ed è irrevocabile. Puoi solo chiedere un richiamo con consenso del beneficiario.

Se ho mandato soldi all’IBAN giusto ma al beneficiario sbagliato, la banca è tenuta a ridarmeli?

No: la banca può attivare la procedura di richiamo e contattare l’altra banca, ma senza collaborazione del beneficiario la restituzione non è garantita.

Ho sbagliato importo: meglio chiedere revoca o accordarmi con il beneficiario?

Se l’ordine è ancora revocabile, annullalo. Se è già partito, la soluzione più rapida è spesso un accordo: il beneficiario ti riaccredita l’eccedenza e, in parallelo, la banca tenta il richiamo.

Lorenzo Baldassarre

Sono un copywriter che collabora con diverse agenzie e siti web, principalmente su tematiche economiche-finanziarie, ma non solo. Easyfinanza.it è un mio progetto, che ho interamente sviluppato su tutti i suoi aspetti: contenuti, immagini, struttura del sito e piano editoriale basato sulla SEO.

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