BEN, SHA e OUR nei bonifici internazionali, cosa significano davvero e quando sceglierli
Quando invii un bonifico internazionale via rete SWIFT ti può essere chiesto chi paga le commissioni bancarie. Le tre sigle che vedi sono BEN, SHA e OUR: non cambiano la velocità del pagamento, ma decidono chi sostiene i costi lungo il percorso (banca mittente, eventuali banche corrispondenti, banca del destinatario) e quindi quanto denaro arriva netto al beneficiario.
Nelle istruzioni SWIFT questa scelta compare nel campo 71A “Details of Charges” dei messaggi MT, mentre negli standard ISO 20022 i codici equivalenti sono DEBT/SHAR/CRED o SLEV quando lo schema impone regole di addebito comuni, come specificato a pagina 23 in questo PDF dell’European Payment Council.
Da notare che sul perimetro europeo per i bonifici SEPA in euro il tema BEN/SHA/OUR non è una scelta dell’utente, perché lo schema SEPA applica il principio “shared” per le spese e la normativa UE impone parità di oneri tra pagamenti transfrontalieri e domestici in euro presso lo stesso prestatore di servizi di pagamento. In pratica, dentro SEPA i costi lato banca sono trattati come SHA di schema e non puoi forzare OUR o BEN.
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Cosa cambia tra BEN, SHA e OUR
- BEN significa beneficiary paga ogni costo lungo il tragitto. Le commissioni degli intermediari e della banca del destinatario vengono trattenute sull’importo e il beneficiario riceve meno della cifra inviata.
- SHA significa shared. Tu paghi le spese della tua banca, mentre le commissioni degli eventuali intermediari e della banca del destinatario possono essere dedotte dall’importo. È l’impostazione più comune di default nei trasferimenti SWIFT e quella prevista per i pagamenti SEPA.
- OUR significa che tu paghi tutto: le spese della tua banca, quelle delle banche corrispondenti e quelle della banca del destinatario. L’obiettivo è che il beneficiario riceva l’intero importo; nella pratica, serve che tutte le banche coinvolte rispettino l’istruzione OUR.
Opzione | Chi paga le spese bancarie | Importo ricevuto dal beneficiario | Quando può avere senso |
---|---|---|---|
BEN | il beneficiario paga tutte le spese lungo il percorso | minore dell’importo inviato | pagamenti B2B dove il contratto prevede oneri a carico del destinatario |
SHA | mittente paga le proprie, beneficiario/intermediari trattengono dal flusso | potenzialmente ridotto per fee di rete | default tipico su SWIFT, regola di schema su SEPA |
OUR | il mittente paga tutte le spese | uguale all’importo inviato, se tutte le banche rispettano OUR | quando conta il netto a destino (tasse, fatture, scadenze precise) |
Attenzione alle reti e agli intermediari
Anche se selezioni OUR, alcuni corridoi SWIFT possono comunque produrre trattenute da parte di banche corrispondenti o della banca del destinatario. Provider come Wise spiegano che su pagamenti via SWIFT possono intervenire fee di corrispondenti non controllabili; Wise consiglia di farsi indicare OUR se vuoi coprire le fee di rete, ma non può garantire sempre il pieno-arrivo in caso di deduzioni applicate da terzi. La morale è semplice: OUR riduce il rischio di accreditare meno del dovuto, non lo elimina in ogni Paese e per ogni banca.
Un altro punto chiave: molti operatori oggi evitano SWIFT quando possibile, usando reti locali (SEPA per EUR, Faster Payments per GBP, ACH per USD). Xe Money Transfer evidenzia invece che, su corridoi SWIFT, possono esserci oneri di intermediari o della banca ricevente che riducono l’importo accreditato al beneficiario, anche quando la piattaforma invia l’intera somma.
Esempi rapidi
Se invii 1.000 € con BEN, ogni banca coinvolta può prelevare la sua fee dal flusso: al beneficiario possono arrivare 980 €, 970 € o meno, a seconda del corridoio.
Con SHA paghi la tua banca, ma resti esposto alle deduzioni intermedie: al beneficiario potrebbero arrivare 990 €-995 €.
Con OUR paghi tutte le spese in anticipo: in un percorso lineare e collaborativo l’altro lato vede 1.000 €, ma su tratte complesse qualche banca può comunque addebitare fee; in tal caso la tua banca o il tuo provider possono riaddebitarti extra o chiederti integrazioni per mantenere il netto.
SEPA non è SWIFT
Dentro SEPA i bonifici in euro sono regolati da regole di schema che impongono oneri condivisi e parità di commissioni tra pagamenti domestici e transfrontalieri. Questo è il motivo per cui nei bonifici SEPA non scegli BEN/SHA/OUR e non dovresti vedere trattenute lungo il percorso. Se però usi euro fuori da SEPA o coinvolgi banche non aderenti, il pagamento può tornare su SWIFT e allora valgono di nuovo le scelte BEN/SHA/OUR.
Money Transfer per inviare denaro all’estero
Ecco alcuni dei money transfer più noti per l’invio di denaro all’estero.
Wise
Con Wise spesso eviti SWIFT perché il provider prova a instradare tramite reti locali quando disponibili, con costi e tasso mostrati prima dell’invio.
Sui corridoi che richiedono SWIFT, Wise chiarisce che possono esserci fee degli intermediari e consiglia di impostare OUR se vuoi coprire i costi di rete, fermo restando che eventuali deduzioni di terze banche non sono sempre evitabili. Controlla sempre stime di tempi e costi in app prima di confermare.
Xe Money Transfer
Xe Money Transfer copre molti Paesi e valute. Sui pagamenti che passano da SWIFT, Xe evidenzia che potrebbero esserci oneri di banche intermediarie o della banca del destinatario, che ridurranno l’importo accreditato, anche se inviano l’intera somma dalla loro parte. È la scelta giusta quando contano portata geografica e visibilità ex ante del costo.
OUR nasce per questo, ma su alcuni corridoi banche corrispondenti o la banca del destinatario possono trattenere comunque fee. In questi casi la tua banca/provider può chiederti integrazioni o possono restare piccole differenze. Meglio verificare sempre prima con il beneficiario e con il provider.
SEPA applica oneri condivisi di schema e la normativa UE impone parità tra costi domestici e transfrontalieri in euro presso lo stesso PSP. Non scegli BEN/SHA/OUR come su SWIFT, perché lo schema impone già la ripartizione.