Glossario finanza

Green economy: cos’è e definizione di economia verde

La green economy è un modo di far crescere l’economia riducendo l’impatto su ambiente e clima. In pratica significa produrre e consumare usando meno energia, meno materie prime e creando meno inquinamento, senza bloccare sviluppo e lavoro. È un concetto ampio, perché riguarda energia, trasporti, industria, agricoltura, edilizia e finanza.

Quando senti parlare di green economy, spesso il punto centrale è la riduzione delle emissioni di gas serra. È il famoso percorso verso “emissioni nette zero”, cioè un equilibrio in cui quello che si emette viene anche assorbito o compensato, con l’obiettivo europeo della neutralità climatica entro il 2050.

Che cosa cambia rispetto all’economia “tradizionale”

Nell’economia tradizionale lo schema è spesso lineare: estraggo risorse, produco, consumo, butto. La green economy cerca di sostituirlo con un modello più efficiente e “circolare”, dove si progetta per durare di più, riparare, riutilizzare e riciclare. L’Unione Europea ha messo questo approccio al centro anche con il Circular Economy Action Plan adottato nel 2020.

I pilastri della green economy

La green economy non è una singola tecnologia. È un insieme di scelte.

C’è la transizione energetica, cioè produrre più energia da fonti rinnovabili e consumarne meno grazie all’efficienza. C’è l’idea di ridurre sprechi e rifiuti con l’economia circolare, così i materiali restano in uso più a lungo. C’è l’innovazione industriale, quindi fabbriche e processi più puliti, e c’è la parte finanziaria, cioè spingere i capitali verso attività considerate sostenibili.

Su quest’ultimo punto l’UE ha creato la EU Taxonomy, una classificazione comune che serve a definire cosa può essere chiamato “sostenibile” per evitare confusione e greenwashing.

Perché oggi se ne parla così tanto in Europa

Negli ultimi anni la Commissione Europea ha costruito un pacchetto molto grande di politiche legate alla green economy. Il nome più noto è European Green Deal, la strategia che mette insieme clima, industria, energia e regole.

Dentro ci sono obiettivi e misure molto concrete. L’UE ha reso vincolante l’obiettivo di neutralità climatica al 2050 e ha fissato una riduzione delle emissioni di almeno il 55% entro il 2030. Per raggiungere questi obiettivi c’è il pacchetto Fit for 55, che tocca trasporti, energia e regole sul carbonio.

Dopo il 2022 è arrivato anche REPowerEU, che accelera la transizione energetica e punta a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi, con misure su risparmio energetico, diversificazione fornitori e più rinnovabili.

Poi c’è una parte industriale. Con il Net-Zero Industry Act l’UE vuole aumentare la produzione in Europa di tecnologie “net zero” e ha indicato l’obiettivo di arrivare a circa il 40% delle necessità annue prodotte internamente entro il 2030.

Perché è anche “al centro del dibattito”

Il punto è che la green economy non è solo ambiente. Tocca prezzi dell’energia, competitività delle imprese, posti di lavoro, regole per l’auto, per l’industria e per la rendicontazione delle aziende.

Negli ultimi mesi, ad esempio, è tornato forte il dibattito su quanto stringenti debbano restare alcune regole della transizione, come quelle sui veicoli e sulle emissioni, con discussioni su possibili allentamenti e “flessibilità” su target e scadenze.

Anche sul lato “regole per le aziende” il tema è caldo. A dicembre 2025 diverse fonti, come la Reuters, hanno riportato un accordo politico per ridurre la portata di alcune norme europee sulla rendicontazione e due diligence di sostenibilità, con l’idea di diminuire la burocrazia per molte imprese, ma con critiche legate alla trasparenza.

AspettoIn pratica che cosa significaEsito attesoPossibili punti critici
Energiapiù rinnovabili e meno sprechimeno emissioni e meno dipendenza da fossilicosti iniziali e tempi di rete e impianti
Industriaprocessi più puliti e tecnologie “net zero”competitività su mercati greennecessità di investimenti e materie prime critiche
Economia circolareriparare, riusare, riciclare di piùmeno rifiuti e meno risorse sprecateregole complesse e filiere da costruire
Finanza sostenibilecriteri comuni su cosa è “green”meno greenwashing, capitali più miratidefinizioni tecniche e aggiornamenti continui
Regole e obiettivitarget su emissioni e settoridirezione chiara di lungo periododibattito politico su costi e impatto sociale

Esempi concreti di green economy

Nella vita reale può voler dire case più efficienti che consumano meno energia, aziende che riducono scarti e recuperano materiali, città con trasporti più elettrificati e logistica più ottimizzata, prodotti pensati per durare e ripararsi invece di essere buttati.

Nel lavoro può significare nuove professioni legate a impianti rinnovabili, efficienza energetica, gestione rifiuti evoluta, manutenzione e ricondizionamento, monitoraggio ambientale e reportistica.

Green economy e sostenibilità sono la stessa cosa?

Sono vicine ma non identiche. La green economy è più “economica” e pratica, parla di come produrre e consumare riducendo l’impatto ambientale. La sostenibilità include anche aspetti sociali e di governance, quindi lavoro, diritti, filiere, trasparenza.

Green economy significa solo energie rinnovabili?

No. Le rinnovabili sono una parte importante, ma c’è anche efficienza, materiali, rifiuti, industria, trasporti e finanza.

Che cos’è il greenwashing?

È quando un prodotto o un’azienda si presenta come “green” in modo esagerato o poco verificabile. Proprio per questo l’UE ha introdotto strumenti come la EU Taxonomy, per avere definizioni comuni su cosa può essere considerato sostenibile.

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Lorenzo Baldassarre

Sono un copywriter che collabora con diverse agenzie e siti web, principalmente su tematiche economiche-finanziarie, ma non solo. Easyfinanza.it è un mio progetto, che ho interamente sviluppato su tutti i suoi aspetti: contenuti, immagini, struttura del sito e piano editoriale basato sulla SEO.

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