Bonifico verso IBAN sbagliato: cosa succede davvero e come puoi rimediare
Prima o poi può capitare a chiunque: copi un IBAN, fai il bonifico, poi ti accorgi di un errore. La domanda è se puoi recuperare i soldi e quanto è realistico riuscirci. La risposta dipende da due fattori: che tipo di errore hai fatto e in che stato si trova l’operazione quando te ne accorgi.
Capire queste due cose ti permette di agire in modo rapido e con le aspettative giuste.
Due casi molto diversi: IBAN “non valido” vs IBAN “valido ma della persona sbagliata”
Se l’IBAN è formalmente errato (per esempio hai digitato una cifra di troppo o l’algoritmo di controllo non torna), il trasferimento non parte: la banca o il circuito lo rifiutano e l’importo torna disponibile. A volte lo vedi subito come “operazione non eseguita”, a volte appare un riaccredito entro breve. In queste situazioni non servono richieste speciali: di fatto il denaro non è mai uscito davvero dal sistema.
Diverso il caso in cui l’IBAN sia formalmente corretto ma appartenga alla persona sbagliata. Qui il bonifico parte e può arrivare su un conto diverso dal destinatario previsto. In questo scenario non c’è una “cancellazione automatica”: devi chiedere alla banca di avviare un richiamo dei fondi e, nella pratica, diventa importante anche la collaborazione della banca del beneficiario e del beneficiario stesso.
Lo stato dell’operazione conta (molto)
Nelle prime fasi (“inserito”, “in lavorazione”) molti home banking permettono l’annullamento immediato; se riesci a bloccarlo qui, hai risolto. Quando l’operazione risulta “inviata” o “eseguita”, non puoi più revocare da solə: la banca può inoltrare un recall alla banca del destinatario.
Se il denaro è già accreditato, il rientro richiede di norma il consenso del beneficiario; senza collaborazione l’esito non è garantito. È per questo che la tempestività è decisiva: prima te ne accorgi, più possibilità hai.
SEPA ordinario, SEPA istantaneo, extra-SEPA: le differenze chiave
Con un bonifico SEPA ordinario (in euro nell’area SEPA) hai una finestra utile fino al cut-off giornaliero della tua banca: finché l’ordine non è stato inviato ai circuiti interbancari, spesso lo puoi annullare. Dopo il cut-off serve il richiamo.
Il bonifico SEPA istantaneo (SCT Inst) è per natura irrevocabile appena eseguito: l’unica strada è il richiamo con consenso del beneficiario.
Nei bonifico extra-SEPA/SWIFT a volte è possibile una cancellazione se l’operazione è ancora in transito internazionale; se già regolata, si tenta un richiamo tramite le banche corrispondenti, con tempi più lunghi e possibili costi.
Situazione | Cosa succede | Cosa puoi fare | Esito probabile |
---|---|---|---|
IBAN formalmente errato | il sistema rifiuta l’operazione | attendi lo storno/riaccredito | recupero integrale, in tempi brevi |
IBAN valido ma destinatario sbagliato, stato “in lavorazione” | l’ordine non è ancora partito | annulla dall’app o chiama subito la banca | molto alto |
IBAN valido, ordine “inviato/eseguito” (SEPA ordinario) | il denaro è in transito | chiedi il richiamo alla banca il prima possibile | medio, dipende dalla rapidità |
IBAN valido, già “accreditato” | il beneficiario ha i fondi | richiamo con consenso del beneficiario | variabile, serve collaborazione |
SEPA istantaneo | accredito in pochi secondi | solo recall con consenso | basso senza collaborazione |
Extra-SEPA/SWIFT | transito internazionale | richiesta di cancellazione/recall tramite banche | incerto e più lento |
Come muoverti con metodo
Appena noti l’errore, apri l’app o l’home banking e controlla lo stato. Se vedi un tasto di annullamento usalo subito; se non c’è, contatta l’assistenza e chiedi l’apertura di un richiamo indicando data, importo, IBAN inserito e causale.
Se conosci il destinatario previsto o quello effettivo, avvisalo: il suo consenso scritto a restituire i fondi rende tutto più rapido. Se l’IBAN inesatto appartiene a un conto chiuso o inesistente, l’accredito non va a buon fine e l’importo rientra senza bisogno di interventi ulteriori.
Esempio pratico
Invii 1.280 € a un fornitore e ti accorgi subito di aver invertito due cifre dell’IBAN. Sono le 10:07 e l’operazione risulta “in lavorazione”: apri i dettagli e annulli in autonomia, liberando immediatamente la disponibilità. Se te ne accorgi alle 12:20 e il cut-off era alle 12:00, l’ordine è già “inviato”: chiami la banca, chiedi il richiamo e mandi via mail i riferimenti del bonifico.
Nel pomeriggio la banca del destinatario conferma che i fondi non sono ancora stati accreditati: il richiamo va a buon fine e rientrano sul tuo conto. Se invece il denaro fosse già arrivato, servirebbe il consenso del beneficiario per chiudere la questione rapidamente.
Come prevenire l’errore
La prevenzione è la tua migliore alleata. Copia e incolla l’IBAN da una fonte sicura, evita di digitarlo a mano, salva i beneficiari fidati e attiva le notifiche push: sapere in tempo reale che un bonifico è partito ti dà minuti preziosi. Per importi elevati puoi fare un bonifico di prova da pochi euro, attendere la conferma e poi inviare il resto.
Quando i pagamenti sono ricorrenti e l’importo è fisso, i bonifici programmati riducono gli errori di digitazione; se l’importo è variabile (utenze), l’addebito diretto evita che tu debba inserire dati ogni volta.
No. La banca può avviare la procedura di richiamo e contattare l’altra banca, ma senza il consenso del beneficiario la restituzione non è garantita. Rimane possibile un’azione legale civile, ma come ultima ratio.
Può bastare qualche ora se il denaro è ancora in transito; servono giorni quando è già accreditato e si attende la risposta del beneficiario o della sua banca. Sui pagamenti internazionali i tempi si allungano.
Di fatto no: l’esecuzione è immediata. L’unica possibilità è che il beneficiario acconsenta a restituire l’importo su richiesta della banca.