Aprire Partita IVA online: guida pratica per freelance e artigiani
Se stai iniziando a lavorare in proprio, prima o poi ti trovi davanti alla stessa domanda. Devo aprire la Partita IVA oppure posso continuare così. La buona notizia è che oggi si può fare tutto online, in modo ordinato e senza drammi. La parte “noiosa” non è l’apertura in sé, ma capire cosa stai aprendo, quali obblighi ti porti dietro e come gestire incassi, tasse e contributi senza farti sorprendere.
In questa guida parliamo soprattutto di freelance e liberi professionisti, ma inseriremo anche una parte dedicata agli artigiani, perché ci sono alcune differenze.
Quando ha senso aprire la Partita IVA
In generale, si valuta la Partita IVA quando il lavoro diventa continuativo e non più occasionale. Non è una questione di “quanto guadagni oggi”, ma di come lavori e di quanto è stabile l’attività. Se hai clienti ricorrenti, preventivi, fatture e un flusso regolare, la Partita IVA diventa la strada più pulita anche per evitare problemi dopo.
Ci specifichiamo a dire che non facciamo consulenza. L’obiettivo è farti capire i passaggi, poi per il tuo caso specifico ha senso confrontarti con un professionista.
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Le scelte che contano davvero prima di aprire
Quando apri la Partita IVA ci sono tre cose che pesano più di tutto.
La prima è il tipo di attività, che in pratica si traduce nel codice ATECO. È la “etichetta” con cui inquadri il tuo lavoro.
La seconda è il regime fiscale. Molti iniziano dal forfettario perché è più semplice da gestire, ma non è una scelta automatica per tutti.
La terza riguarda i contributi. Per i freelance spesso parliamo di Gestione Separata, mentre per artigiani e commercianti in molti casi c’è un meccanismo diverso e più strutturato.
Freelance e liberi professionisti: cosa cambia rispetto agli artigiani
Se fai il copywriter, consulente, designer, sviluppatore, traduttore, formatore o altre attività di questo tipo, di solito ti muovi nel mondo dei servizi. Nella vita reale questo significa fatture, incassi e poche spese “fisiche”.
Se sei un artigiano, spesso entrano in gioco anche aspetti pratici. Attrezzature, materiali, magari un laboratorio, e una gestione contributiva che può avere logiche diverse. Per questo, anche se la procedura online sembra la stessa, ha senso leggere bene la parte “artigiani” più avanti.
Come funziona l’apertura online in modo semplice
Il percorso più lineare è questo. Prima definisci attività e inquadramento, poi prepari i dati, poi invii la richiesta, infine ti organizzi per la gestione quotidiana.
Nel concreto ti serviranno i tuoi dati anagrafici, un indirizzo, una mail, la descrizione dell’attività e il codice ATECO. Dopo l’apertura ti servirà un modo pratico per emettere e conservare fatture, gestire scadenze e pagare F24 quando arriva il momento.
Se ti spaventa la burocrazia, è qui che entrano in gioco i servizi di commercialista online. Ti aiutano a fare l’apertura e soprattutto a non perderti nei passaggi successivi, che sono quelli dove in molti sbagliano.
| Tema | Perché è importante | Esempio pratico |
|---|---|---|
| Codice ATECO | Inquadra la tua attività e incide su regole e gestione | Un freelance nei servizi avrà logiche diverse da un artigiano |
| Regime fiscale | Cambia come si calcolano tasse e adempimenti | Forfettario più semplice, ordinario più strutturato |
| Contributi | Incidono sul netto e sulle scadenze | Gestione Separata spesso per professionisti, altre gestioni per artigiani e commercianti |
| Fatturazione e documenti | Senza ordine perdi tempo e rischi errori | Conservazione, bollo quando serve, numerazione, ricevute |
| Conto dedicato | Ti aiuta a separare lavoro e vita personale | Incassi e spese “puliti”, riconciliazione più semplice |
Commercialista online: quando serve davvero
Se apri la Partita IVA e poi “ti arrangi”, spesso la prima difficoltà arriva quando devi capire scadenze, contributi e adempimenti. È normale. È anche il motivo per cui i commercialisti online stanno andando forte. Ti aiutano a partire e a restare in regola senza dover inseguire mille informazioni sparse.
FidoCommercialista
FidoCommercialista è un servizio online che punta molto sulla gestione a distanza e sulla semplificazione dei passaggi tipici della Partita IVA. È adatto se vuoi un supporto strutturato senza dover andare fisicamente in studio, con la comodità di avere tutto gestito online e con documenti ordinati.
Flextax
Flextax è un’altra soluzione di commercialista online che può essere utile quando vuoi impostare bene la Partita IVA fin dall’inizio e poi avere assistenza nel tempo. È una scelta tipica per chi preferisce una gestione digitale e un canale diretto per domande operative, senza perdersi in tecnicismi.
Artigiani: cosa devi controllare in più
Se sei un artigiano, oltre alla parte fiscale classica, spesso entrano in gioco aspetti pratici legati all’attività. Può esserci un tema di iscrizioni, gestione contributiva e requisiti legati al tipo di lavoro.
La cosa più importante è non ragionare “uguale ai freelance”. L’impostazione è simile, ma alcuni dettagli cambiano e conviene farli controllare prima di partire, così non ti ritrovi a dover correggere tutto dopo.
Se stai aprendo come artigiano e sei all’inizio, un commercialista online può aiutarti proprio su questo, perché ti fa mettere in fila le cose, una per volta.
Errori comuni che ti fanno perdere tempo
Il primo errore è scegliere un codice ATECO “a caso” solo perché qualcuno te lo ha detto. Il secondo è partire senza un metodo per conservare documenti e ricevute. Il terzo è usare lo stesso conto per tutto, così dopo non capisci più quali sono le spese di lavoro.
Un altro errore tipico è non prepararsi psicologicamente agli acconti e alle scadenze. Non serve diventare esperto. Ti basta sapere che esistono e che devi mettere da parte una quota in modo regolare.
La parte che in pochi considerano: organizzare il conto fin da subito
Aprire Partita IVA è un passaggio. Il vero lavoro è gestire il mese dopo, e poi quello dopo ancora. Per questo, fin da subito, conviene organizzarti con un conto che usi solo per l’attività. Non serve fare il “perfezionista”. Ti basta un metodo.
Se incassi sul conto personale, paghi abbonamenti e fai spese miste, dopo sei mesi diventa tutto confuso. Con un conto dedicato, invece, ti basta guardare l’estratto conto per capire come sta andando, quanto entra e quanto esce.
Conti business e conti per freelance
Qui l’idea non è dirti quale scegliere. Ti do i criteri pratici che aiutano quasi tutti.
Un conto “giusto” per un freelance spesso ha canoni chiari, bonifici, carta per pagare online e in negozio, una gestione da app decente e magari strumenti extra come carte per collaboratori, gestione delle spese o tag per categorizzare i pagamenti.
Se lavori con l’estero o ricevi pagamenti in valuta, diventa utile anche una soluzione che semplifica cambio e coordinate. In quel caso può avere senso affiancare anche un servizio multivaluta, senza complicarti la vita.
Vediamo ora alcune delle soluzioni più interessanti per chi lavora in proprio. Tutti questi conti possono essere aperti online, hanno costi contenuti, funzionalità smart e sono pensati proprio per liberi professionisti, freelance e partite IVA individuali.
Hype Business
Hype Business è l’ideale per liberi professionisti e ditte individuali che vogliono un conto smart e senza complicazioni. Con un canone mensile accessibile e una carta di debito inclusa, offre bonifici gratuiti, pagamenti F24 diretti dall’app e un innovativo Tax Manager per stimare imposte e contributi. La gestione finanziaria è immediata e intuitiva, accessibile sia da app che da web, rendendolo una soluzione perfetta per chi cerca praticità ed efficienza.
Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Per dettagli e condizioni vai su www.hype.it e consulta i fogli informativi alla pagina Trasparenza.
Finom
Finom è una soluzione molto apprezzata dai freelance che vogliono integrare fatturazione e contabilità direttamente all’interno del conto. Oltre al classico IBAN e ai servizi bancari, Finom offre un sistema per creare, inviare e monitorare le fatture, anche elettroniche, con alert automatici e categorizzazione delle spese.
L’app è ben progettata, pensata per chi non è un esperto di contabilità ma vuole comunque tenere tutto sotto controllo. Finom è una scelta ottima per chi lavora con frequenza e ha bisogno di strumenti gestionali oltre al conto.
Tot
Tot è una delle poche soluzioni sviluppate specificamente per liberi professionisti italiani. Il conto include un IBAN italiano, la possibilità di pagare F24, un sistema di emissione fatture e un’interfaccia molto chiara.
È adatto soprattutto a chi ha partita IVA in regime forfettario o ordinario e vuole avere tutto in un unico posto: incassi, fatture, notifiche di pagamento e documenti fiscali. TOT ha anche un’assistenza dedicata via chat, veloce e disponibile.
Vivid Money Business
Vivid Money Business è una soluzione innovativa per professionisti e aziende. Oltre a un conto gratuito con fino a 30 IBAN, offre bonifici SEPA istantanei e carte VISA aziendali gratuite. Il Conto Interessi di Vivid permette di ottenere un tasso promozionale del 4% annuo per i primi due mesi (al momento della scrittura dell’articolo), successivamente fino al 3% annuo in base al piano selezionato. Inoltre, Vivid offre cashback fino al 10% su spese aziendali in categorie selezionate e integrazione con software di contabilità, rendendolo una scelta competitiva per chi desidera massimizzare il valore delle proprie risorse.
Wamo
Wamo è pensato per chi vuole partire subito, senza spese iniziali, e avere un conto dedicato alla propria attività freelance. Offre un IBAN europeo e tutte le funzioni essenziali: bonifici SEPA, carta di debito, gestione da app.
Non ha strumenti avanzati di fatturazione, ma è l’ideale per chi cerca una soluzione entry-level, senza costi nascosti e con un’interfaccia pulita. Può essere un’ottima scelta se hai appena aperto la partita IVA.
L’apertura in sé può essere gratuita, ma la gestione spesso richiede strumenti e supporto. Il costo reale dipende da cosa vuoi delegare e da quanto vuoi fare da solo. Un commercialista online può aiutarti a partire con le scelte giuste e a ridurre errori e perdite di tempo.
Sì, è possibile, ma conviene farlo in modo ordinato per non lasciare scadenze o adempimenti in sospeso. Se ti fermi, è bene capire cosa devi fare con dichiarazioni, contributi e documenti.
Non è obbligatorio per definizione, ma è una scelta pratica che ti semplifica moltissimo la vita. Separare incassi e spese ti aiuta a capire come sta andando l’attività e rende tutto più leggibile anche per il commercialista.
