Tassi di interesse dei prestiti: caratteristiche e differenze
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Quando si richiede un prestito, uno degli aspetti più importanti da comprendere è il sistema dei tassi di interesse, ai fini di una decisione più informata anche in merito al costo complessivo del finanziamento.
Sicuramente avrai sentito parlare di TAN e TAEG, ma non sono gli unici indicatori rilevanti. Entrano in gioco anche altre misure come il TEG, il TEGM e il tasso soglia di usura, che riguardano il rapporto tra istituti finanziari, intermediari e normativa.
In questo articolo, col contributo di PrestitoPiù – realtà specializzata da oltre vent’anni in soluzioni di credito per lavoratori dipendenti e pensionati – ti forniamo una panoramica chiara e approfondita sui riferimenti che interessano direttamente il cliente e su quelli che invece regolano l’operato degli intermediari.
Tassi di riferimento per il cliente: TAN, TAEG, fisso, variabile e misto
Quando si parla di costo di un prestito per il cliente, i due indicatori principali sono TAN e TAEG.
A questi si affiancano le diverse tipologie di tasso applicate: fisso, variabile o misto.
TAN (Tasso Annuo Nominale)
Il TAN rappresenta il tasso di interesse “puro” applicato al capitale prestato.
È un valore espresso in percentuale su base annua e serve a calcolare la quota di interesse compresa in ciascuna rata del piano di ammortamento.
Indica quindi il costo dell’operazione di finanziamento limitato ai soli interessi, senza considerare eventuali spese aggiuntive.
Il TAN, infatti, non include:
- Spese di istruttoria della pratica
- Costi di incasso rata
- Commissioni bancarie o finanziarie
- Eventuali costi assicurativi obbligatori
- Imposte o bolli applicati al contratto
Per questo motivo, pur essendo utile per capire la componente “matematica” del finanziamento, il TAN non restituisce da solo il costo effettivo del prestito.
Due offerte con TAN simili, ad esempio, possono avere costi complessivi molto diversi se una di esse include commissioni o oneri accessori più elevati.
TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)
Il TAEG è l’indicatore che misura il costo totale di un prestito, espresso in percentuale annua.
Comprende non solo gli interessi nominali, ma anche tutte le spese obbligatorie collegate al finanziamento: istruttoria, commissioni, costi periodici di gestione, incasso rata, imposte ed eventuali polizze previste dal contratto.
È il parametro più completo per confrontare offerte diverse, perché mostra quanto inciderà realmente il prestito sul bilancio del cliente.
A differenza del TAN, dunque, il TAEG integra ogni voce di costo e restituisce una fotografia fedele dell’impegno economico complessivo.
Tasso fisso, variabile e misto
Oltre a TAN e TAEG, un altro elemento determinante nella scelta di un prestito è la tipologia di tasso applicata al finanziamento.
- Tasso fisso
Con il tasso fisso la rata resta uguale per tutta la durata del prestito.
È una soluzione che offre stabilità e prevedibilità, poiché il debitore conosce sin da subito l’importo di ogni rata fino alla scadenza.
Tra le tipologie di prestito a tasso fisso più diffuse in Italia c’è la Cessione del quinto per dipendenti privati, pubblici e pensionati.
- Tasso variabile
Il tasso variabile dipende da un indice di riferimento (come l’Euribor per i prestiti bancari) che può aumentare o diminuire nel tempo.
Di conseguenza, le rate possono crescere o ridursi a seconda dell’andamento dei mercati finanziari.
È una tipologia più esposta alle oscillazioni economiche.
- Tasso misto
Il tasso misto combina caratteristiche dei due precedenti: prevede periodi a tasso fisso alternati a periodi a tasso variabile, oppure offre la possibilità di passare da una modalità all’altra a scadenze prestabilite.
È una soluzione di compromesso utilizzata per ottenere un equilibrio tra stabilità e flessibilità.
Tassi di riferimento per gli intermediari: TEG, TEGM e tasso soglia di usura
Esistono altri indicatori che non riguardano direttamente il cliente, ma servono a garantire regole chiare nel mercato del credito.
TEG (Tasso Effettivo Globale)
Il TEG è il valore che misura il costo complessivo di un finanziamento dal punto di vista dell’intermediario.
È calcolato secondo criteri stabiliti dalla Banca d’Italia e include interessi, spese e oneri previsti dal contratto, in modo simile al TAEG ma con una struttura tecnica diversa.
Viene utilizzato soprattutto dagli operatori del credito per verificare che il tasso applicato rientri nei limiti di legge e per il confronto con il TEGM e il tasso soglia di usura.
In questo modo contribuisce al monitoraggio della correttezza e trasparenza del mercato.
TEGM (Tasso Effettivo Globale Medio)
Il TEGM è il tasso medio rilevato trimestralmente dalla Banca d’Italia su base statistica, considerando i tassi medi applicati dagli intermediari per ciascuna categoria di operazioni di finanziamento.
Viene pubblicato in Gazzetta Ufficiale e rappresenta il parametro base per il calcolo dei tassi soglia di usura.
Tasso soglia di usura
Il tasso soglia di usura è il limite massimo oltre il quale un finanziamento è considerato usurario, quindi illegale.
Viene calcolato trimestralmente dalla Banca d’Italia, partendo dal TEGM: la legge prevede che per ciascuna categoria di prestito il tasso soglia sia ottenuto aumentando il TEGM di un margine definito dalla normativa.
Gli intermediari devono verificare che ogni prestito erogato non superi questo limite. Questo sistema tutela il cliente e garantisce trasparenza nel mercato.
Le buone pratiche da osservare, secondo PrestitoPiù
Quando si richiede un prestito, soprattutto in riferimento al costo complessivo per il cliente, secondo l’esperienza di PrestitoPiù, risulta utile:
- confrontare sempre il TAEG tra più proposte, poiché è il parametro più affidabile per valutare il costo di un finanziamento;
- analizzare la scelta tra tasso fisso, variabile e misto in base alle proprie esigenze attuali e prospettiche;
- considerare la durata del prestito, dato che un periodo più lungo può abbassare la rata ma aumentare l’interesse totale pagato;
- analizzare come la rata incide sul reddito mensile per evitare situazioni di sovraindebitamento.
Inoltre è importante comprendere i documenti informativi contrattuali che riportano tutte le condizioni economiche.
La scelta di un intermediario affidabile che ti guidi in modo chiaro e dettagliato nella fase consulenziale, dunque, è di fondamentale importanza.
