Glossario finanza

Liberismo economico: significato della dottrina economica

Il liberismo economico è una dottrina che mira alla libertà di scambio in ambito economico. In questo sistema lo Stato non deve in alcun modo, ove possibile, intervenire sui rapporti di libero scambio, ma deve garantire la libertà del mercato attraverso le leggi. Secondo questa teoria economica infatti il mercato funziona in modo autonomo e una possibile interferenza potrebbe danneggiarne il funzionamento.

Per un liberista lo Stato dovrebbe limitarsi a costruire infrastrutture come ponti, ferrovie, edifici pubblici, strade, porti, aeroporti e così via per aiutare la libera circolazione delle merci e favorire la libera iniziativa economica.

La definizione di liberismo economico è dunque alla base dell’economia di mercato e in antitesi sia con l’economia pianificata sia con forme di autarchia, che privilegiano la chiusura delle esportazioni e di conseguenza del libero mercato.

Al contrario del protezionista il liberista crede nel libero scambio anche a livello internazionale. Infatti i teorici del liberismo economico credono che la concorrenza non solo sia necessaria per la crescita economica, ma che sia essenziale. I liberisti si oppongono tendenzialmente quindi a ogni forma di dazio o barriera che possa ostacolare il libero scambio internazionale.

Uno dei primi teorici del liberismo economico fu Adam Smith, che teorizzò la “mano invisibile“, una metafora nata per spiegare che l’intera comunità avrebbe ottenuto benefici dalla ricerca dell’interesse privato da parte di ogni individuo.

Compreso il significato di liberismo economico, vediamo ora la differenza con il liberalismo economico.

Liberismo Economico e Liberalismo

In italiano liberismo e liberalismo non sono sinonimi. Mentre il primo riguarda la sola economia e infatti si parla di liberismo economico; il significato di liberalismo è più politico ed è relativo alle libertà individuali come i diritti civili e più in generale i diritti dell’uomo.

Nella lingua inglese liberalism vale invece per entrambe le dottrine e racchiude quindi un concetto molto più ampio e variegato.

Talvolta in italiano la dottrina economica viene espressa anche come liberalismo economico.

Vantaggi e svantaggi del liberismo economico

Il liberismo economico, basato sulla libera iniziativa e sulla minima interferenza statale, offre diversi vantaggi. Tra questi, la promozione dell’efficienza: le imprese, in un mercato competitivo, sono incentivate a migliorare continuamente i loro prodotti e servizi per soddisfare le esigenze dei consumatori. Inoltre, la libertà di mercato favorisce l’innovazione, poiché gli imprenditori sono liberi di sperimentare nuove idee senza vincoli burocratici.

Tuttavia, questo sistema presenta anche alcuni svantaggi. La mancanza di regolamentazione può portare a disuguaglianze economiche, poiché non tutti gli individui hanno le stesse opportunità di successo. Inoltre, l’assenza di intervento statale può causare fallimenti del mercato, come monopoli o esternalità negative, che possono danneggiare il benessere collettivo.

Cosa chiede il liberismo economico al sistema politico

Il liberismo chiede tasse contenute, pochi sussidi permanenti, apertura agli scambi internazionali e regole semplici per fare impresa. In cambio si accetta che il mercato possa produrre differenze di reddito e che i salvataggi pubblici siano l’eccezione e non la regola. Per i sostenitori questo porta crescita e responsabilità individuale. Per i critici, senza correttivi sociali, aumenta troppo la disuguaglianza.

ElementoCome funziona nel liberismoEsito atteso
Ruolo dello Statofunzioni di base e poche eccezionimeno burocrazia, rischio di servizi pubblici meno estesi
Mercato e prezziscambi liberi e concorrenzaefficienza e innovazione, possibile volatilità
Tassazionebassa e non distorsivaincentivo a lavorare e investire, meno risorse per welfare
Commercio esteroapertura e pochi dazipiù scelta e prezzi più bassi, settori deboli meno protetti
Politiche industrialiuso molto limitatomeno interventi “a pioggia”, rischio di non aiutare settori strategici
Distribuzione del redditolasciata in gran parte al mercatoforti incentivi individuali, possibili disuguaglianze

Esempi storici di liberismo economico

Nel corso della storia, il liberismo economico ha influenzato le politiche di diversi Paesi. Nel XIX secolo, il Regno Unito adottò politiche liberiste, abolendo le leggi sul grano (Corn Laws) nel 1846 per promuovere il libero commercio. Questo favorì una rapida industrializzazione e l’espansione del commercio internazionale.

In Italia, economisti come Francesco Ferrara e Vilfredo Pareto furono promotori del liberismo, sostenendo la riduzione dell’intervento statale nell’economia. Tuttavia, l’applicazione pratica del liberismo ha spesso incontrato resistenze e adattamenti, soprattutto in periodi di crisi economica, quando l’intervento statale è stato ritenuto necessario per stabilizzare l’economia.

Liberismo è la stessa cosa di liberalismo?

No. Il liberalismo è più ampio e riguarda diritti civili, separazione dei poteri, democrazia. Il liberismo è la parte economica, cioè l’idea che meno intervento statale in economia produca risultati migliori.

Lo Stato nel liberismo non interviene mai?

Interviene, ma solo dove il mercato non arriva: beni pubblici, difesa, giustizia, tutela della concorrenza, regole minime. Quello che il liberismo contesta sono gli interventi continui che distorcono prezzi e incentivi.

Perché è criticato?

Perché se lasciato da solo può generare forti disparità e non garantire servizi considerati essenziali (sanità, scuola, pensioni adeguate). Per questo nella pratica i paesi usano versioni miste: mercato libero ma con welfare e regolazione.

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Lorenzo Baldassarre

Sono un copywriter che collabora con diverse agenzie e siti web, principalmente su tematiche economiche-finanziarie, ma non solo. Easyfinanza.it è un mio progetto, che ho interamente sviluppato su tutti i suoi aspetti: contenuti, immagini, struttura del sito e piano editoriale basato sulla SEO.

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